Amore, portami a ballare
E’ un passaggio quasi obbligato l’organizzazione dei Campionati italiani di Danza sportiva a Rimini (con prossime date dal 26 maggio al 3 giugno).
La Romagna è un po’ la terra del ballo, soprattutto del liscio. Questo grazie al grande successo della canzone Romagna Mia di Secondo Casadei. Oggi forse le cose sono un po’ cambiate. Le ultime generazioni non si appassionano al liscio, anche se i locali sono ancora molto diffusi (ci basta pensare a Lo 007 di Rivazzurra, il Sirenella di Riccione, l’Euro Club di Gatteo che sono solo alcuni dei più frequentati locali da ballo della zona).
Parlando di liscio è bene partire dall’inizio. Forse non tutti sanno che il primo vero ‘’signore del liscio” è stato Carlo Brighi, detto Zaclèn (anatroccolo), il quale per oltre cinquant’anni andò in giro a fare ballare la gente con le sue mazurkè, valzer polke ecc ecc. Nella sua casa di Bellaria Igea Marina aveva creato una vera e propria balera (il Capannone Brighi). Per quello che raccontano le generazioni dell’epoca, le balere erano dei luoghi in cui le ragazze andavano accompagnate dalle madri o dalle sorelle più grandi ed erano guardate a vista. Lo spasimante doveva chiedere il permesso alla madre, per potere ballare con la signorina. La cosa oggi fa sorridere. Ma era così. Erano proprio altri tempi.
Il maestro Secondo Casadei iniziò la sua avventura nel mondo del liscio, proprio con l’orchestra di Zaclèn perchè venne chiamato a sostituire il secondo violino assente. La leggenda vuole che il suo assolo fu talmente apprezzato che gli venne richiesto il bis. Casadei rimase per quattro anni con Brighi, fino a quando decise di creare una orchestra tutta sua.
Il successo di Romagna mia arriva nel ‘54. La canzone, che originariamente doveva chiamarsi Casetta Mia, è stato un successo planetario ed è tutt’ora un vero e proprio inno per tutti i romagnoli. La saga dei Casadei è proseguita poi con Raoul Casadei ed ora con Mirko Casadei. Ma questa è un’altra storia e ne parleremo in un prossimo post.
Per il momento, vi invito tutti a partecipare dal 26 maggio al 3 giugno allo SportDance in Rimini Fiera.
La Romagna è un po’ la terra del ballo, soprattutto del liscio. Questo grazie al grande successo della canzone Romagna Mia di Secondo Casadei. Oggi forse le cose sono un po’ cambiate. Le ultime generazioni non si appassionano al liscio, anche se i locali sono ancora molto diffusi (ci basta pensare a Lo 007 di Rivazzurra, il Sirenella di Riccione, l’Euro Club di Gatteo che sono solo alcuni dei più frequentati locali da ballo della zona).
Parlando di liscio è bene partire dall’inizio. Forse non tutti sanno che il primo vero ‘’signore del liscio” è stato Carlo Brighi, detto Zaclèn (anatroccolo), il quale per oltre cinquant’anni andò in giro a fare ballare la gente con le sue mazurkè, valzer polke ecc ecc. Nella sua casa di Bellaria Igea Marina aveva creato una vera e propria balera (il Capannone Brighi). Per quello che raccontano le generazioni dell’epoca, le balere erano dei luoghi in cui le ragazze andavano accompagnate dalle madri o dalle sorelle più grandi ed erano guardate a vista. Lo spasimante doveva chiedere il permesso alla madre, per potere ballare con la signorina. La cosa oggi fa sorridere. Ma era così. Erano proprio altri tempi.
Il maestro Secondo Casadei iniziò la sua avventura nel mondo del liscio, proprio con l’orchestra di Zaclèn perchè venne chiamato a sostituire il secondo violino assente. La leggenda vuole che il suo assolo fu talmente apprezzato che gli venne richiesto il bis. Casadei rimase per quattro anni con Brighi, fino a quando decise di creare una orchestra tutta sua.
Il successo di Romagna mia arriva nel ‘54. La canzone, che originariamente doveva chiamarsi Casetta Mia, è stato un successo planetario ed è tutt’ora un vero e proprio inno per tutti i romagnoli. La saga dei Casadei è proseguita poi con Raoul Casadei ed ora con Mirko Casadei. Ma questa è un’altra storia e ne parleremo in un prossimo post.
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Per il momento, vi invito tutti a partecipare dal 26 maggio al 3 giugno allo SportDance in Rimini Fiera.
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